Everything’s gonna be alright
A performance conceived to be photographed, a project involving photograpy and performing arts, produced by Napoli Teatro Festival Italia in 2008.
The photographs by Luciano Romano are based on a project by Monika Pormale with the executive production of the collective Interno 5.
The performers or casual bystanders embraced each other for a few minutes, as if recovering from the afflictions of months of social emergency, due to garbage problems, economic crisis and camorra violence, in an urban context which was not recognizable as a set, in front of people who had not been told what was going on.
The action reveals the intimacy of humans being together, talking to each other in the language of hearts.
Vedrai andrà tutto bene
Commissionato a Luciano Romano nel 2008 dal Napoli Teatro Festival Italia, è un lavoro costituito da una serie di fotografie realizzate a Napoli per testimoniare la volontà di ricucire le lacerazioni prodotte da anni di emergenza sociale; il lavoro è finalizzato all’esecuzione delle immagini fotografiche e l’azione, della durata di alcuni minuti, è avvenuta in contesti urbani non delimitati da set, sotto gli occhi di passanti all’oscuro di quanto stava accadendo e che all’improvviso si trovavano ad assistere alla scena.
“Vedrai andrà tutto bene” si colloca a cavallo tra la fotografia d’autore, il reportage teatrale, la performance artistica, la fotografia di ambienti urbani; l’anima performativa e teatrale si mescola senza soluzione di continuità con l’ambientazione e la vita reale; talvolta una delle due componenti prende il sopravvento sull’altra determinando la fisionomia dell’immagine.
La produzione prende spunto dalle esperienze performative dell’artista lettone Monika Pormale e si è svolta con il contributo del gruppo teatrale Interno 5 coinvolgendo comparse, attori, ma anche persone scelte dalla strada, convinte sul momento a prendere parte all’azione; si avvale di un attento studio preliminare delle ambientazioni e delle luci, di una particolare cura compositiva nella rappresentazione dei luoghi, ma di un intervento esecutivo veloce e rigorosamente all’impronta.